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Visualizzazione dei post da settembre, 2010

Il giardino dei sentieri che si biforcano

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❖ Siamo entrati e da tempo, ormai, stiamo accumulando - in maniera gradualmente crescente - CO2 e altri GHG in atmosfera. La stessa, nel frattempo, si è riscaldata di un valore importante, significativamente impattante su ecosistemi e ambienti naturali e - da più di 40 anni oramai - ampiamente previsto dai primi rudimentali modelli dinamici (che sia perché si basavano - e si basano tutt'ora - su quella hardscience che chiamiamo basic physics?). In barba al miscuglio di dissonanze e contraddizioni di volta in volta rappresentato sulla ribalta del/dal solito ambaradan negazionista. × Ma cosa sarebbe successo al clima se non avessimo accumulato CO2 e altri GHG in atmosfera? Siccome non abbiamo una Terra di riserva sulla quale sperimentare un alternativa al gigantesco esperimento di portata geofisica  che su *questa* Terra stiamo compiendo e siccome non possiamo ricreare in laboratorio un modellino di Terra, possiamo/dobbiamo affidarci ad un altro tipo di modellizzazione concet

Compleanni

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Un anno di Mondi Sommersi: partimmo in sordina, quasi a caso e molto "a braccio" un anno fa con questo post . Oggi emergono post un po' meno "a braccio", un po' meno a caso e un po' meno in sordina. Ma lo spirito del blog rimane e la fiamma ancora arde... 35 anni di Global Warming: anche climalteranti - dopo RC e dopo KL e traducendo in italiano quel post multilingue - rende omaggio a 3 pietre miliari: lo studio pubblicato su Science nell'agosto del 1975 e il suo autore, il mitico Wally , premio Balzan 2008 . E il terzo omaggio? Beh, al termine... 35 anni anche di AOGCM  (anche qui ). Suki sempre più attuale che mai... 45 anni di simulazione e 43 anni di modellistica climatica . Ancora lui... Quasi 50 anni di concerti in pubblico da parte di un mito  per il quale cadrà una dura pioggia ma la risposta, caro amico, la puoi sempre sentir  soffiare nel vento ...

L'invincibile

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Stanislaw Lem scrisse questo bellissimo romanzo nel 1964. Un classico della SF d'autore: ambientazione tipica (spazio profondo, astronave, mistero da dipanare...), narrazione essenziale, focalizzazione interna negli elementi di riflessione che emergono dalle indagini, metodo di indagine equivalente al metodo scientifico odierno, conclusioni robuste sul piano logico e scientifico... Michael Mann rappresentò questo iconico grafico per la prima volta nel 1998 . Un classico del paleoclima dell'ultimo millennio: ambientazione tipica (serie di dati vicarianti da varie regioni, soprattutto dell'emisfero boreale), descrizione essenziale, focalizzazione sull'impennata termica recente senza precedenti che diede luogo a molte riflessioni, metodo di indagine perfettamente aderente al metodo scientifico, conclusioni robuste sul piano scientifico e statistico (al netto delle più raffinate versioni successive) ... Più e più volte, come il nome dell'astronave dei protag

Ceci n'est pas un trend - Abissi e magneti artici IV

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La negazione di qualcosa che si nega da sé, Magritte l'aveva sancita con il suo dipinto forse più famoso, quello della pipa. Visto da lontano, è l'immagine della pipa a colpire, mentre da vicino la didascalia prende il sopravvento. Un segno nega l'altro, benché entrambi neghino l'oggetto evocato già in sé, la rappresentazione in quanto tale, la scrittura perché la denota. Questo sottile meccanismo, frutto del conflitto che nasce dall'accostamento fra due facoltà della percezione visiva, è usato (volutamente?) da molta retorica che ruota attorno al neghismo bigoilista per produrre dissonanza cognitiva (per es. qui o qui ). Recentemente mi è captato di leggere - ripetutamente e dalle solite centraline, vedi per es. qui - che il trend della riduzione dei ghiacci marini artici si è . inceppato . fermato . completamente invertito o ribaltato dando luogo a recuperi del ghiaccio di volta in volta . sostanziali . significativi . epocali Ora: o possiamo prenderci la pipa d

Connections II

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Seconda e penultima parte dedicata alle connections (prima parte qui ), stavolta e la prossima vediamo se e come possono esistere connessioni fra gli eventi meteorologici estremi che hanno caratterizzato l'estate 2010 in vaste regioni dell'Eurasia e il GW. ( fonte ) Prima una premessa: è in corso, da tempo, un equivoco apparentemente irriducibile circa l'assurdità e l'impossibilità dell'equazione tempo meteorologico = clima. Due entità diverse, ovvio. Non sto adesso a ripostare cose già ben note e dette e stradette (per es. ancora recentemente nell'ambito del discorso sui trend), ma anche uno studente di scuola media sa che il clima è il libro rilegato con le pagine del tempo e che fra le due entità c'è un evidente nesso causale. Il che non vuol ancora necessariamente dire che se la famigliola di turisti tedeschi in vacanza in Italia si becca una settimana di acqua, questa possa sperare di vincere una causa di risarcimento contro l' atlante climatico

Lapping lakes II

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Subito un secondo spunto a tema. Me l'ha fornito un suggerimento di qualche tempo fa che, allora, non colsi. Oggi, complice un post su RC (intercettato subito dalla oca ...), riemerge lo spunto. Solo proiezioni modellistiche? Solamente simulazioni? Climatologia che non ha neanche ragion d'essere, in quanto tale? Vuoi mettere i real data dei veri meteorologi? Solo loro possono pontificare su come la climate science should be done? Alla luce di quel che scrivevo nell'ultimo paragrafo del " lapping lakes I" (vedi qui ), desta ancora meno stupore di quel che uno potrebbe pensare (si fa per dire) l'oggetto della meraviglia. Infatti il continuo e protratto attacco (da tergo) alla modellizzazione climatica non solo è un nonsense travestito da apparente denotazione; ma appare pure come un assurdo sostanziale in procinto di implodere per apparente detonazione. Niente dati senza modelli. Colombo, a suo tempo, lo aveva già intuito, partendo dal modello spaziale ideato

Lapping lakes like leery loons

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«Perhaps some day in the dim future it will be possible to advance the computations faster than the weather advances and at a cost less than the saving to mankind due to the information gained. But that is a dream» Il Times di ieri dedica un sontuoso articolo a Robert FitzRoy , navigatore, esploratore, accompagnatore di Charles Darwin e geniale e sfortunato inventore delle previsioni del tempo, portate per la prima volta sulle sue pagine il 6 settembre di 150 anni fa. Prevedeva il tempo con il barometro navale da lui perfezionato e che ancora oggi porta il suo nome. Fu un ammiraglio in anticipo sui tempi. MS, a margine di questo anniversario, dedica due righe a Lewis Fry Richardson , il matematico e meteorologo inglese creatore del primo modello dinamico per le previsioni del tempo. Nel 1922 pubblicò questo libro seminale , nel quale spiegava in dettaglio metodo matematico sistematico e applicazione del suo modello. A tutt'oggi, è uno dei libri più importanti sulla meteorologia m

Misteri e talismani antartici

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( Daisy Gilardini , anche segg. ) Misteri perché i ghiacci antartici, in maniera apparentemente para-qualcosa (centralina dixit), sembrerebbero andare in controtendenza rispetto a quelli artici e crescere. Talismani perché i misteri di cui sopra sono diventati uno dei più frequenti, modaioli e recenti lasciapassare per entrare direttamente nel club dei soliti noti. Siccome però non siamo al pur mitico Café del Mar , vediamo di schiarirci un po' le idee. . primo: crescono? Un po', ma forse anche no . Quando l'incertezza della crescita % è simile o superiore al trend, significa che la tendenza è statisticamente *non* significativa. . secondo: la debole e incerta crescita del pack è comunque ampiamente spiegabile con i processi dinamici in gioco, facenti capo sia alla variabilità interna del sistema oceano-atmosfera, sia alla tendenza climatica globale in atto forzata dall'accumulo di GHG (e dall'ozone depletion). . secondo.1: variabilità interna naturale . Un po&#

Abissi e magneti artici /3 | Northern Passage

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Metto in post un update della puntata precedente, quella degli intrighi internazionali. Dal blog di B ø rge Ousland , esploratore polare e ambasciatore di Norr ø na , vediamo che il capitano della spedizione 2010 nel "Northern Passage" (anche qui ) vorrebbe quasi farsi una nuotatina nel mare di Chukchi , non fosse per il fatto di essere in transito ( qui un video notturno molto suggestivo!). Magari ci ripensa e lo farà più a nordest (al largo delle coste alaskiane del North Slope), mentre avrà vento contrario . D'altronde i norvegesi - traslucidi come sono, Houllebecq dixit - non rischiano certo di prendersi un semplice raffreddorino ad una temperatura dell'acqua di quasi 10°C ... ... e infatti, puntualmente ... La direzione , adesso, è quella orientale (venti contrari permettendo, ma quella cella di alta pressione sul mare di Beaufort ...) per poi inoltrarsi nel mitico passaggio sulle orme del connazionale omaggiato .

Noam Chomsky: qual è la probabilità...

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... che migliaia di scienziati si sbaglino e un ***.*** bigoilista abbia ragione? Proviamo a calcolare ...