Feedbacks idrodinamici I


I recenti outbreaks di tornado che hanno devastato il sud degli States (vedi per es. qui) hanno riportato alla ribalta, per l'ennesima volta, il tema della possibile connessione fra fenomeni meteorologici estremi (precipitazioni di intensità e/o durata eccezionale, protratte siccità, tempeste, uragani, tornado ... ) e il GW [Update 18/6: qui un post odierno di SkepticalScience]. Il termine cambiamenti climatici fa riferimento. indirettamente, anche a questa associazione. Se ne parla anche per es. in questo forum di e360 che propone un panel di 8 esperti intervistati sulla tematica.
E a Boulder è in corso un interessante meeting sulla valutazione statistica dei fenomeni estremi in epoca di climate change (info generali qui, i talks della prima settimana qui, invece qui l'abstract del primo speech di Trenberth, sintesi di un lavoro già presentato su MS lo scorso autunno qui).




È evidente che ci si addentra in un ambito assai complesso (vedi per es. quiqui, qui o qui), tutt'altro che esente da biases di natura demografica, socio-economica, ambientale (vedi per es. qui e qui). "Scremando" il tema da questi filtri, più che altro inerenti gli impatti che fenomeni estremi sono in grado di creare sul territorio (e quindi, ad es. ed in primis, tutto ciò che è associato ad alluvioni e inondazioni, le catastrofi naturali più frequenti sulla Terra anche perché dipendenti da parecchi fenomeni) e rimanendo dunque nell'ambito dei fenomeni meramente meteo-climatici (precipitazioni, forza dei venti, grandine, neve, ... ), la complessità generale si riduce. Tuttavia, anche rimanendo nel solo ambito climatico, non possiamo dimenticare il fatto che questo è comunque un classico esempio della complessità che caratterizza le geoscienze, essendo associato al più potente ed importante dei numerosi feedback che connotano la dinamica del sistema climatico.



Questo è il primo di 3 post che cercherà di riassumere sinteticamente il tema suddetto. Oggi un post generale introduttivo, nel prossimo si focalizzerà l'attenzione sui tropici, nell'ultimo MS prenderà spunto da queste due recenti conferenze (qui la prima, lo scorso mese di aprile all'Uni di Berna, qui la seconda a fine maggio all'ETH di Zurigo) per concludere parlando delle regioni extra-tropicali.

E questo primo post è anche il più sintetico. Due domande, due figure, un grafico la prima, uno schema la seconda.

✔ Il mondo più caldo sta anche diventando più umido? Ovvero: la concentrazione di vapore in atmosfera  sta - come da teoria - aumentando?

(fonti: qui e qui)


✔ Un mondo più caldo e più umido, con un contenuto maggiore di vapore acqueo in atmosfera, implica un aumentato potenziale di energia a disposizione delle dinamiche in gioco (gradienti, momenti, moti...). Come si traduce tutto ciò nelle dinamiche del tempo meteorologico? Che influenza sui fenomeni meteorologici estremi?

(fonte)


To be continued...

Commenti

  1. Anche Joe Romm se ne sta occupando:

    http://thinkprogress.org/romm/2011/06/18/247938/crappy-headline-ruins-new-york-times-story-climate-change-extreme-weather/

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  2. Ho visto. Si vede che è l'aria dei tempi... ;-)

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