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Visualizzazione dei post da ottobre, 2015

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Guest post di Francesco Maggi Esattamente fra un mese, domenica 29 novembre, vigilia dell’apertura del vertice mondiale sul clima di Parigi, milioni di persone scenderanno nelle piazze di tutto il mondo per chiedere un accordo vincolante che permetta di contenere il riscaldamento globale entro +2 gradi. Anche in Svizzera si terranno manifestazioni a Ginevra, Berna, Zurigo, San Gallo e Lugano. A Lugano l’appuntamento è sul Piazzale Besso, alle 13:30, per la grande marcia per il clima fino al Palazzo dei Congressi dove si terrà l’evento in piazza con musica, attività per i bambini, bancarelle, foto di gruppo, video da tutto il mondo e la possibilità di sottoscrivere la petizione promossa dalla nostra mascotte, che andrà a Parigi per consegnare i messaggi. Il nostro motto: « Perché io amo… ».

La fatica dei negoziati sul clima

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196 Paesi e oltre 2000 organizzazioni non governative. Oltre 25'000 partecipanti seduti attorno al tavolo virtuale delle trattative per migliorare lo stato di salute climatico della Terra. È la sfida che ormai si rinnova a scadenze regolari dal 1992 con il "Summit" di Rio de Janeiro sotto l'egida delle nazioni unite. Uno sforzo prolungato nel tempo e molto faticoso, alla ricerca di compromessi, accordi e nuovi tavoli negoziali per capire quale direzione prendere e per valutare la reale efficacia delle misure finora adottate per migliorare il clima.  A Parigi, da fine novembre, un nuovo summit di trattative e conferenze avrà quale obiettivo principale di trovare la strada per un ulteriore accordo per la riduzione dei gas serra immessi nell'atmosfera. Per sperare così di ragiungere l'obiettivo di una diminuzione delle emissioni del 40% entro il 2030 e mantenere sotto controllo anche il riscaldamento climatico a lungo termine. La soglia decisiva è stata fissa

È proprio finito del tutto il GW, non c'è più alcun dubbio...

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Di fronte a queste ennesime evidenze grafiche che testimoniano in diretta la triste fine del ruggito del GW...

Ritorno al futuro

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❝ Quello che più mi preoccupa - dalla prospettiva dello spazio, guardando la Terra dall'ISS - e su cui dovremmo riflettere di più, è il problema dei cambiamenti climatici. Ancora ne sento parlare come se fosse una mera discussione accademica; non lo è, non lo è più e ormai se guardiamo la cronaca di tutti i giorni ce ne rendiamo conto. Io credo che questa è una di quelle cose su cui dobbiamo, come popolazione umana, raggiungere una chiarezza di obiettivi e soprattutto agire al più presto possibile. È una cosa su cui possiamo ancora agire, ma non abbiamo più molto tempo. Così il primo astronauta europeo ad aver visitato la Stazione Spaziale internazionale, Umberto Guidoni . L'intervista qui (la citazione da 14'45'' a 15'21').

Due secoli di scienze naturali

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Membri della SCNAT, allora chiamata Società elvetica di scienze naturali, nel 1915 Membri della SCNAT nel 2015 Guest post di Celia Luterbacher Abstract Nata nel 1815, l’Accademia svizzera di scienze naturali ha creato dei legami tra popolazione, politica e mondo scientifico. Uno sguardo sul contributo dei 200 anni di attività dell’istituzione. A iniziare da alcune strane rocce.

«Se a Parigi non si firma, siamo quasi fottuti»

Il buono & il comico

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● Lagarde (Fmi): «Il momento per una carbon tax mondiale è ora» ● Lord Nicholas Stern: «Agire per non rinchiuderci da soli in modelli di sviluppo insostenibili» ● I governi spendono 5,3 trilioni di dollari all’anno in sussidi ai combustibili fossili . Da qui .