L'isola di calore alpino


Non ci sono città, palazzi, industrie et al. sulle Alpi. Non ci sono a 2000 m di quota, figurarsi a 4000.
Eppure si sente ancora dire che le canicole e le ondate di calore estive sono tali sopratutto a causa delle famigerate isole di calore urbano.

A parte il fatto che, proprio per rimuovere le variazioni di temperatura non dovute al clima (e possono essercene per svariate ragioni: non esiste solo l'isola di calore ci sono altre disomogeneità nei dati/effetti locali nelle serie che portano a significative sovrastime dei dati del passato, vedi per es. qui, quiqui o qui), si rende omogenea una serie storica e da qui appunto la necessità di usare serie che abbiano avuto processi di omogenizzazione dei dati altrimenti ogni raffronto con il passato è impossibile.
A parte il fatto che, ammesso ma non concesso di voler usare i dati grezzi, le isole di calore urbano incidono comunque poco sul trend di fondo e se lo fanno lo si legge soprattutto nelle temperature minime invernali.
A parte il fatto che i ghiacciai non mi risulta che si incuneino attraverso edifici, palazzi, torri, strade, centri commerciali, industrie, asfalto, catrame...
A parte tutte queste cose: vediamo cosa sta succedendo alle quote più elevate nelle Alpi svizzere, laddove qualsiasi ipotesi / supposizione / dubbio / pregiudizio sul ruolo delle famigerate isole non ha assolutamente nessun senso.

Cominciamo con l'inquadramento della situazione alpina attuale. Poi passerò ad uno sguardo sull'ultimo rovente decennio con uno sguardo conclusivo generale di più ampio spettro temporale.

Situazione attuale e in divenire:

Lo scorso 11 giugno l’isoterma di 0° è  salita già prima della mezzanotte fino a 4800 metri (radiosondaggio di Payerne); si tratta di una valore mai misurato nella prima metà di giugno da quando si effettuano le misure attraverso i radiosondaggi. Sulla Junfraujoch (a 3466 mslm), è stato così stabilito un nuovo record di temperatura media giornaliera per il periodo dell'anno (prima metà di giugno): +6,7 °C, uno scarto dalla deviazione standard di ben 6 °C e più di 3 °C in più rispetto alla media giornaliera delle temperature massime mai misurate qui in più di 80 anni.

Lista dei primi 10 valori mai registrati allo Jungfraujoch, a 3466 mslm. Sono tutti record registrati nei mesi di luglio-agosto. Nel giugno di quest'anno, finora, benché molto prima ci si è avvicinati. Riuscirà a entrare nella top 10 il nuovo valore estremo previsto nei prossimi giorni?
Le proiezioni per la media mensile della temperatura, considerando la prima metà del mese e la proiezione modellistica per le prossime 2 settimane indicano, soprattutto in montagna, valori nettamente superiori alla media. In generale la media delle temperature di questo giugno 2017 si situa fra i primi 4 più caldi dal 1864 a questa parte (a Lugano, per ora, abbiamo in testa ancora l'estremo 2003, seguito da quello del 2006, 2005, 2002, 2012 e 2015). Per quanto riguarda l’alta montagna, la probabilità che questo mese sia il più caldo in assoluto dal 1933 sono vicine al 98%, superando addirittura il record precedente del 2003, già particolarmente eccezionale rispetto ai valori record precedenti.



L'ultimo rovente decennio

Pochi dati essenziali, a testimoniare quanto faccia molto caldo soprattutto in quota. L'isoterma di 0 gradi estivo (mesi da giugno a settembre, fonte: SLF e Meteosvizzera) dal 2016 a ritroso e, per paragone, quello dell'estremo mese di giugno 2003 (linea rossa: limite superiore di 4000 mslm; linea blu: limite inferiore di 2000 mslm; cerchi rossi: punte massime dell'isoterma, sopra i 4500 mslm risp. ad almeno 5000 mslm; rettangoli blu: punte minime dell'isoterma, attorno o sotto ai 2000 mslm):




Sguardo conclusivo generale:

Trend delle temperature estive (GLA) in °C a decennio negli ultimi 30, risp. 50, risp. 100 anni in base alla quota e in sezione geografica nord-sud della Svizzera (fonte: Meteosvizzera):

1987-2016: 

1967-2016:

1917-2016:

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